L’influenza: chi, come e quando proteggere da una delle prime cause di morte per malattie infettive in Italia?
L'influenza è una patologia respiratoria che causa un notevole aumento di mortalità durante la stagione fredda, specialmente tra i soggetti anziani, tra i soggetti con comorbosità, tra le donne in gravidanza e i bambini. Anche gli operatori sanitari sono considerati una categoria a rischio di contrarre l'influenza. La vaccinazione è l'unico intervento di Sanità Pubblica in grado di prevenire la trasmissione e l'infezione da virus influenzali che può ridurre l'impatto della patologia, diminuendo i picchi di mortalità.
L'influenza è una patologia respiratoria, a carico delle alte e basse vie aeree, che causa un notevole aumento di mortalità durante la stagione fredda, specialmente tra i soggetti di età ≥ 65 anni, tra i soggetti con comorbosità e tra le donne in gravidanza. Gli operatori sanitari sono considerati anch'essi una categoria a rischio di contrarre l'influenza perché maggiormente esposti lavorativamente ed in grado di trasmetterla ai propri pazienti. Anche i bambini sono a rischio di contrare l’influenza ed ogni anno rappresentano la principale classe di età colpita dalla malattia anche se i tassi di mortalità in questa fascia sono limitati.
La vaccinazione è l'unico intervento di Sanità Pubblica in grado di prevenire la trasmissione e l'infezione da virus influenzali e soltanto il raggiungimento delle coperture vaccinali raccomandate tra i gruppi a rischio potrebbe ridurne l'impatto della patologia, riducendo i picchi di mortalità.
Perché vaccinare i soggetti con età superiore o uguale a 65 anni?
La mortalità durante la stagione fredda (Novembre-Aprile nei Paesi temperati quale l’Italia) è fortemente correlata, oltre che alle condizioni ambientali (es: picchi di freddo) [1, 2], alla circolazione del virus influenzale A (H3N2) (uno dei 4 virus influenzali circolanti annualmente insieme ai virus influenzali A H1N1, e ai due lineage di virus influenzale B), che ha un particolare effetto virulento nei soggetti anziani rispetto al virus A (H1N1), che colpisce prevalentemente i giovani. Nei mesi di Febbraio e Marzo 2012, un incremento dei decessi tra gli over 65 è stato osservato nelle nazioni europee che afferiscono al network EuroMOMO (sistema di monitoraggio europeo dell'eccesso di mortalità per lo sviluppo di azioni di salute pubblica) [3]. Così come nel 2014, in seguito al falso allarme procurato dalle testate giornalistiche su presunti decessi dopo la vaccinazione antinfluenzale, in Italia il crollo di circa l’8-10% delle coperture vaccinali antinfluenzali stagionali ha determinato un incremento delle morti “evitabili” in soggetti anziani, con comorbosità od immunodepressi quantificabile in circa 5000 unità (molte delle quali per la più frequente complicanza dell’influenza ovvero la polmonite batterica). Le linee guida sulla vaccinazione antinfluenzale delle raccomandano il 75% di copertura vaccinale dei soggetti di età ≥ 65 anni per limitare gli eccessi di mortalità invernale e la circolazione del virus [4, 5, 6]. Tuttavia, la vaccinazione antinfluenzale negli over 65 ha raggiunto tali coperture soltanto in due nazioni Europee (Regno Unito e Paesi Bassi). Tutte le altre nazioni hanno evidenziato tassi di copertura vaccinale ben più bassi, oscillanti tra il 60% (Spagna), 50% (Italia) ed il 5-10% (Estonia e Lettonia) [7].
La vaccinazione antinfluenzale nei soggetti con più di 65 anni deve essere fortemente raccomandata e somministrata gratuitamente ogni anno (nel periodo che va da Novembre a Gennaio) dal proprio Medico di Famiglia anche presso il proprio studio. Inoltre, alla eventuale dimissione ospedaliera dovrebbe essere raccomandata o somministrata se ricade nel periodo vaccinale (in Sicilia da Novembre a Gennaio circa).
Qualsiasi medico che non raccomanda o non offre tale vaccinazione non rispetta i dettami e le raccomandazioni fornite dalla Sanità Pubblica Siciliana. Vi invitiamo a segnalare qualsiasi episodio di mancata proposta e/o raccomandazione della vaccinazione antinfluenzale per poter provvedere a somministrare il vaccino per vie alternative. La segnalazione avrà forma anonima e può essere fatta a ciascuno dei contatti presenti nel Comitato Scientifico del sito VaccinarSinSicilia (meglio se dell’ASP o del territorio di appartenenza).
Perché
vaccinare i soggetti con concomitanti patologie cronico degenerative?
Ciascuna patologia cronico - degenerativa è associata a un maggiore rischio di infezione da virus influenzale e allo sviluppo di complicanze o di mortalità e tale rischio non è influenzato dall’età. [5]. Secondo le principali linee guida, tutti gli individui di età superiore a 6 mesi di vita affetti da almeno una di esse (come malattie respiratorie croniche, patologie cardiovascolari, diabete mellito, neoplasie, patologie autoimmuni, ecc.) devono essere attivamente vaccinati [6, 7]. Una estesa review e metanalisi pubblicata nel 2012 ha evidenziato l'efficacia della vaccinazione nei soggetti immunocompromessi [8]: lo studio ha infatti dimostrato che i pazienti infetti da virus dell'immunodeficienza acquisita (HIV), i pazienti con neoplasia maligna, i trapiantati hanno inferiori tassi di infezione da patologie influenzali dopo la vaccinazione [8]. Un ampio studio di coorte, condotto dal 1996 al 2008 in soggetti con bronco pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), ha dimostrato una evidente riduzione delle ospedalizzazioni per sindrome coronarica acuta nei soggetti vaccinati [9].
La vaccinazione antinfluenzale nei soggetti con qualsiasi patologia concomitante di tipico cronico deve essere fortemente raccomandata e somministrata gratuitamente ogni anno (nel periodo che va da Novembre a Gennaio) dal proprio medico di riferimento (Pediatra o Medico di Famiglia) anche presso il proprio studio. Inoltre, alla eventuale dimissione ospedaliera dovrebbe essere raccomandata o somministrata se ricade nel periodo vaccinale (in Sicilia da Novembre a Gennaio circa).
Qualsiasi medico che non raccomanda o non offre tale vaccinazione non rispetta i dettami e le raccomandazioni fornite dalla Sanità Pubblica Siciliana. Vi invitiamo a segnalare qualsiasi episodio di mancata proposta e/o raccomandazione della vaccinazione antinfluenzale per poter provvedere a somministrare il vaccino per vie alternative. La segnalazione avrà forma anonima e può essere fatta a ciascuno dei contatti presenti nel Comitato Scientifico del sito VaccinarSinSicilia (meglio se dell’ASP o del territorio di appartenenza).
Perché
vaccinare le donne in gravidanza?
Le donne incinta hanno un aumentato rischio di sviluppare forme severe di influenza e diversi studi hanno evidenziato elevati tassi di mortalità in donne in gravidanza per influenza. Inoltre, numerosi studi hanno dimostrato che infezioni da virus influenzali durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza sono associate con labio-palatoschisi, difetti di chiusura del tubo neurale e malformazioni congenite cardiache [10, 11]. Diversi autori hanno dimostrato l’efficacia della vaccinazione antinfluenzale durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza con vaccino antinfluenzale, evidenziando un rischio inferiore di contrarre patologie respiratorie acute nelle donne in gravidanza vaccinate. Tali studi hanno anche dimostrato l’assoluta sicurezza della vaccinazione antinfluenzale durante la gravidanza che non si associa a nessuna malformazione nei nuovi nati né a rischio aumentato di aborto [12, 13]. Ad oggi la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata a tutte le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza per proteggere loro stesse e il loro bambino durante i primi 6 mesi dopo la nascita, fornendo immunità non altrimenti ottenibile [5, 6, 7]. Infatti, il neonato non può essere vaccinato contro l’influenza fino ai 6 mesi di vita e l’unica opportunità per proteggerlo è fornirgli una protezione indiretta tramite Immunoglobuline fornite dalla madre in seguito a vaccinazione e vaccinando tutti i contatti stretti dei primi mesi di vita (nonni, genitori, zii, fratelli, etc..) attraverso una strategia definita “cocoon” (del bozzolo).
La vaccinazione antinfluenzale nelle donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza che partoriranno a ridosso o durante il periodo invernale deve essere fortemente raccomandata e somministrata gratuitamente dal proprio ginecologo o dal proprio medico di riferimento (Medico di Famiglia).
Qualsiasi medico che non raccomanda o non offre tale vaccinazione non rispetta i dettami e le raccomandazioni fornite dalla Sanità Pubblica Siciliana. Vi invitiamo a segnalare qualsiasi episodio di mancata proposta e/o raccomandazione della vaccinazione antinfluenzale per poter provvedere a somministrare il vaccino per vie alternative. La segnalazione avrà forma anonima e può essere fatta a ciascuno dei contatti presenti nel Comitato Scientifico del sito VaccinarSinSicilia (meglio se dell’ASP o del territorio di appartenenza.
Perché si devono vaccinare gli operatori sanitari?
I pazienti ospedalizzati possono infettarsi con il virus influenzale non solo dagli altri degenti o dai visitatori, ma anche dal personale che lavora negli ospedali. Si stima che il tasso di infezione da influenza tra gli operatori sanitari si aggira attorno al 20% annualmente [14]. Molti di loro continuano a lavorare nonostante l'infezione, favorendo la diffusione del virus influenzale [14]. Per queste ragioni, solo la somministrazione del vaccino al personale sanitario rappresenta la più efficace modalità di prevenzione della trasmissione nosocomiale del virus influenzale e della riduzione dei tassi mortalità per patologie influenzali tra i pazienti anziani o defedati [13, 15]. Nonostante questo concetto sia riconosciuto la copertura vaccinale antinfluenzale tra gli OS rimane ben al di sotto del 75% attualmente raccomandato [5, 6, 7]. In Sicilia tali dati sono confermati da numerosi studi condotti in differenti classi di operatori sanitari.
Da paziente, chiedi al tuo medico se si è vaccinato contro l’influenza. Se lo ha fatto, molto probabilmente ha a cuore la tua salute e quella dei tuoi cari. Se non lo ha fatto chiedigli perché e, se puoi, cambia medico.
L'efficacia della vaccinazione antinfluenzale è stata da poco confermata in tutte le categorie a rischio trattate in questa breve analisi attraverso una Revisione Sistematica di Letteratura con annessa Metanalisi, che ha preso in esame tutti i lavori pubblicati in Europa dal 2007 al 2016 che avevano preso in esame tale fondamentale strategia di Sanità Pubblica [16].
In conclusione la vaccinazione antinfluenzale è l'unica strategia in grado di prevenire la trasmissione del virus influenzale e tutte le principali autorità di sanità pubblica internazionali, europee e nazionali raccomandano la somministrazione del vaccino annualmente in particolare tra questi gruppi di popolazione. In futuro, uno degli obiettivi fondamentali per la medicina preventiva sarà il raggiungimento in tutte le nazioni Europee delle coperture vaccinali antinfluenzali raccomandate per ridurre l'impatto dell’influenza e minimizzarne la mortalità.
Fonti / Bibliografia
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